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Il tempo è denaro!

I SIDE Management - Il tempo è denaro

Che il tempo è denaro me lo ha ripetuto mio padre sin da bambino e non c’è un solo testo che parli di economia, management, filosofia e cultura che non associ il tempo ad un valore economico.

Come fare, dunque, a non perdere tempo e quindi denaro? Come fare ad avere, quindi, tanto denaro da poter bruciare tempo?

Questa domanda l’ho posta a molti ragazzi incontrati negli ultimi anni nelle Scuole Superiori e nelle Università in cui mi hanno chiesto di parlare del Lavoro nel Turismo.

Probabilmente a causa della Pandemia ma, credo, più probabilmente a causa del trattamento riservato negli ultimi 30 anni ai lavoratori del settore, la fuga di braccia e cervelli dal “lavoro più bello al mondo”, in Italia ed in Europa è stata uno tsunami.

Colleghi a Parigi hanno dovuto mantenere chiusi alle vendite 3 piani su 7 dei loro hotels per mancanza di risorse housekeeping. Anche io nelle nostre aziende ho dovuto mettere un limite di coperti al ristorante o ridotto alcuni servizi per non mandare in stress i ragazzi ogni giorno. Fenomeno comune a tutte le Destinazioni europee.

A prescindere dai motivi per i quali moltissimi, e spesso i più bravi, si sono allontanati dal nostro “mondo”, è subito apparso chiaro che bisognava fare qualcosa.

I più “aggressivi” hanno pensato che aumentare le retribuzioni fosse sufficiente. Molti sono rimasti alla finestra, qualcuno ha messo in campo sistemi di automazione ed altri, pochi, hanno immaginato un mondo nuovo.

La richiesta più frequente da parte dei lavoratori, a tutti i livelli, è di avere maggior tempo libero. Alcuni, pochi, hanno chiesto percorsi di carriera più ambiziosi.
La maggior parte dei ragazzi però, chiede di non lavorare la sera e nei festivi.

Non essendo psicologo né sociologo, mi pongo una domanda che ogni datore di lavoro si è posto: ma perché hai scelto di fare questo lavoro? E nella domanda stessa c’è la risposta! Nella più ampia maggioranza dei casi non lo hanno scelto! “Il Prof delle medie mi ha detto di fare l’alberghiero” – “Un mio amico lavorava in un ristorante e mi ha chiesto di fare degli extra e ci sono rimasto” – I più fenomenali poi, “Ho studiato Economia del Turismo perché mi piace viaggiare”.

È ovvio che se non è la professione/lavoro che hai scelto non sarai disposto a fare la “gavetta”; e per gavetta non intendo fare la stagione lavorando 12 ore al giorno senza riposi con alloggio sottoscala.

È ovvio che se non vedi all’orizzonte un futuro professionale non sarai disposto a fare i sacrifici che in ogni professione sono necessari per crearsi una “posizione”.

Mediamente, dall’inizio della carriera, nel settore Hospitality, se si è seguito un percorso di studi adeguato, sono necessari 11 anni per ottenere un ruolo strategico e non operativo. Passare a ruoli strategici, corrisponde a retribuzioni più alte, livelli di autonomia crescenti e poter gestire il proprio tempo in maniera più vicina alle necessità personali.

Il tempo libero lo si conquista con il tempo. In realtà all’aumento dei livelli e ruoli il tempo libero spesso si riduce ma lo si gestisce in maniera più “intelligente”.

Oggi abbiamo di fronte generazioni giovani con una spiccata capacità di adeguarsi a innovazioni ma in conflitto permanente con tutto ciò che ai loro occhi rappresenta il passato.

Anche io, da sempre, ho il timore di dover vivere per lavorare invece del contrario. Ma se si ribalta il paradigma e si considera che si lavora per crescere e si cresce lavorando, la spinta verso il futuro è molto più veloce e meno pesante.

Dopo il filosofeggiare però atteniamoci ai fatti.
Il Lavoro nel Turismo, ed in particolare in Hotel e Ristoranti, è il lavoro più bello del mondo. Sicuramente, il comparto economico ha una redditività più bassa di altri settori e questo può creare qualche dubbio (un GM di un Hotel guadagnerà sicuramente meno di un GM nel settore Finance, automotive, ecc) ma, in nessun altro settore si godono dei privilegi umani del nostro.

Oggi moltissime aziende hanno compreso che le Persone sono la vita dell’Azienda e devono trovare sistemi per valorizzarle e farle crescere.

Oggi, ogni lavoratore, se ispirato dalla voglia di operare nel settore, ha la possibilità di scegliere la migliore azienda e trattare le migliori condizioni. Da ragazzino ricordo di aver inviato migliaia di CV a cui non ho mai ricevuto risposta. Oggi si viene ricontattati immediatamente anche dai nomi più blasonati.

Ogni persona, per qualunque ruolo, può negoziare le migliori condizioni ma, per farlo, deve conoscere leggi, ccnl, retribuzioni. Se vi viene proposto un netto in busta fisso ricordate che c’è una fregatura di sicuro e non siate voi a chiederlo come spesso accade! Trattate RAL, maggiorazioni, welfare ma studiatele prima.

Vale lo stesso per le aziende, siamo nel 2023… quasi 24!! La direzione è segnata per tutti. Usate le automazioni e la tecnologia per affidare lavori ripetitivi e noiosi e date spazio allo staff di esprimersi con le persone. Incentivate i lavoratori con gli strumenti (pochi) che la legge ci fornisce. Condividete i Numeri! Fate conoscere alle vostre ragazze ed ai vostri ragazzi il valore di ciò che hanno creato e, nel caso di cattivi affari, rendeteli consapevoli.

È compito dei Managers ed Imprenditori far crescere i propri collaboratori dando loro una prospettiva.

Fateli lavorare per questioni importanti e non urgenti perché quelle importanti durano nel tempo.
Ed il tempo è denaro!

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